Riflettere su se stessi e sul significato dell'essere psicoterapeuta, confrontarsi sulle fonti teoriche e sull'agire concreto, ricercare un denominatore comune, che consenta di affiancare all'operare clinico uno stimolante lavoro di ricerca, sono i temi attorno ai quali ruotano i contributi di questo libro. Innanzi tutto è il terreno dell'etica ad esser preso in esame, nei risvolti legati all'epistemologia, al contesto in cui si opera, ai criteri in base ai quali si attua la formazione e si effettua il passaggio delle informazioni, all'atteggiamento di fronte alle relazioni di malafede.
Altrettanto fecondo è lo scambio di idee e di esperienze nel campo della didattica: il confronto avviene sulle fonti teoriche, sui processi di formazione e di supervisione degli allievi terapeuti, con una particolare attenzione al modo di guardare la storia familiare, come sviluppo di eventi nel tempo o come racconto a più voci nel "qui e ora" del momento terapeutico. Nel campo della ricerca, infine, troppo spesso Cenerentola dell'operare clinico, viene proposto un rilevante contributo consistente in una "cartella relazionale", strumento capace di uniformare la raccolta dei dati relazionali della famiglia e di consentire così l'avvio di ricerche capaci di coinvolgere in un lavoro comune ricercatori operanti in contesti diversi.