Del difendere.

Leonida Tedoldi

Del difendere.

Avvocati, procuratori e giudici a Brescia e Verona tra la Repubblica di Venezia e l'età napoleonica

Edizione a stampa

32,00

Pagine: 240

ISBN: 9788846415202

Edizione: 1a edizione 1999

Codice editore: 1573.252

Disponibilità: Esaurito

In questo lavoro sensibile sia a prospettive di tipo storico-istituzionale sia a interessi di impronta storico-sociale e basato su un'approfondita elaborazione di fonti archivistiche, l'autore ricompone i frammenti documentari del mestiere forense nelle città di Brescia e Verona durante il passaggio verso la cosiddetta "modernità", cioè attraverso quel processo di profondo cambiamento di strutture istituzionali, sociali ed economiche tra l'antico regime e il primo Ottocento.

Questo rapido cambiamento strutturale trasformò, non riformò, il ruolo stesso delle professioni esercitate nelle aule giudiziarie, la loro identità e soprattutto il loro ruolo di intermediari sociali, gestori di un servizio assai ramificato nel mondo cittadino d'antico regime, che aveva avuto nel Collegio dei giudici patrizio l'interlocutore istituzionale cittadino. La specificità della realtà veneta, infatti, si esprimeva in una situazione in cui i ceti professionali erano esclusi dalla partecipazione politica alle istituzioni cittadine, dall'"ascesa sociale" e dall'ottenimento dei titoli nobiliari, a vantaggio di una oligarchia "patrizia" egemone nel potere istituzionale e sociale della vita comunitaria delle città soggette a Venezia.

Questo lavoro fa emergere quindi la fisionomia delle funzioni forensi delle città della Terraferma veneta di Brescia e Verona nel percorso verso la professionalizzazione ottocentesca, documentando anche la crisi e la dissoluzione del tradizionale modo di potere patrizio proprio sul quel terreno delle giustizia, del "sistema delle leggi", che ad esso risultava più intrinseco ai fini della conservazione dell'autonomia e dell'alterità cittadina rispetto ai sistemi normativi di tendenza antiparticolaristica e universalizzante.

Dalla netta separazione delle professioni legali tra l'attività procuratoria e quella avvocatizia voluta dalla gerarchia sociale di antico regime ben radicata nel mondo cittadino della Terraferma, l'autore ricostruisce, attraverso gli indirizzi normativi e politici dei nuovi governanti di età napoleonica, il percorso del consolidamento di una professionalizzazione "moderna" verso l'organizzazione istituzionale di strutture come il Consiglio di disciplina degli avvocati e la Camera dei procuratori , simili per alcuni versi agli odierni ordini professionali.

Leonida Tedoldi (Brescia 1965), dottore di ricerca in storia sociale europea all'Università di Venezia, è autore di saggi e articoli di storia istituzionale, sociale e urbana. Attualmente svolge attività di ricerca in qualità di borsista post-dottorato presso il Dipartimento di discipline storiche, artistiche e geografiche dell'Università di Verona.



Il giudice, l'avvocato e il procuratore nella Terraferma veneta
Il foro, la procedura e i ceti professionali
La formazione forense nel Settecento
Il processo di professionalizzazione forense nell'età napoleonica
Carriere e società
La nuova cultura giuridica.



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