Imitando Didone

Domenico De Maio, Maria Cristina Bolla

Imitando Didone

La morte volontaria di personaggi della realtà, della letteratura e della mitologia

Edizione a stampa

30,50

Pagine: 240

ISBN: 9788846425744

Edizione: 2a edizione 2002

Codice editore: 1243.1.2

Disponibilità: Discreta

La prima domanda che ci si pone davanti ad un suicidio é: "perché?". Seguono poi, in genere, altre considerazioni che investono il comportamento, l'interpretazione psicologica e il giudizio morale sul gesto.

Successivamente, le altre domande che si presentano più di frequente sono: il suicidio é sempre espressione di una malattia mentale (o comunque di un disturbo psichico) o può realizzarsi indipendentemente da essa? Il suicidio é un atto di coraggio o di viltà? È l'ultimo atto di amore per la vita, oppure l'estremo gesto di rifiuto della vita stessa, considerata come un peso non più sopportabile? Il suicida agisce in uno stato di raptus oppure programma accuratamente la sua morte fino all'attimo in cui decide di passare all'azione? E ancora: le modalità suicidarie (cioè lo strumento di morte prescelto) rispondono a delle scelte motivate oppure sono il frutto della contingenza, vale a dire della disponibilità dello strumento mortifero? Se il morire é uguale per tutti, cosa possono avere in comune, al di là dell'azione fatale, i personaggi passati in rassegna - suicidi della realtà, protagonisti della letteratura, eroi della mitologia - con l'uomo della strada?

Con l'analisi del profilo di 81 persone realmente vissute e di molti personaggi tratti dalla letteratura e dal mito, il volume vuole essere una raccolta esemplificativa di casi di suicidio. Esso intende fornire al lettore uno spaccato di un fenomeno, quale quello del suicidio, che si manifesta ubiquitariamente in entrambi i sessi, in qualsiasi classe sociale, in entrambi gli emisferi, a tutte le età.

Domenico De Maio , docente di psichiatria e primario emerito di psichiatria dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano, è impegnato da oltre venti anni nello studio e nella ricerca suicidologica. Del suicidio e del tentato suicidio ha studiato sia gli aspetti cronobiologici che quelli storici, quelli clinico-terapeutici e quelli biologici e genetici ( Il Suicidio , Il Pensiero Scientifico, 1997). Da decenni è impegnato nello sviluppo della profilassi suicidaria col litio carbonato.

Maria Cristina Bolla , psicologa e psicoterapeuta, è stata responsabile, per oltre 15 anni, della formazione di gruppo degli insegnanti di bambini portatori di handicap, presso la Scuola Magistrale Ortofrenica (SMO) dell'Università Cattolica di Milano. Dopo un breve periodo di insegnamento si è andata progressivamente sempre più impegnando in ricerche e interventi psico-sociali e di formazione degli adulti.


Introduzione
(Perché ancora un libro sul suicidio?; Coraggio o viltà?; Alcuni interrogativi; L'autopsia psicologica; La modalità suicidaria; Perché questi suicidi reali e non altri?; Perché, oltre alla realtà, anche la letteratura e la mitologia?; Cos'è dunque il libro e cosa si propone?)
Le modalità suicidarie
(Impiccagione o strangolamento; Soffocamento; L'impiccagione e i giochi di ruolo; Armi da fuoco; Precipitazione; Monossido di carbonio (CO) e gas di scarico delle automobili; Annegamento; Investimento da treno o da metropolitana; Armi bianche; Harakiri; Avvelenamento e intossicazione; Barbiturici; Cianuro; Arsenico; Oppio; Morfina; Stricnina; Etere; Pesticidi; Ingestione di caustici; Aspide; Inanizione; Svenamento; Abbruciamento; Autofagia)
Dalla Sicilia e dall'Austria: un ulteriore apporto da due distinti mondi letterari
(Il suicidio in Pirandello; Il suicidio in Schnitzler)
Osservazioni conclusive
(Il suicidio è un problema multifattoriale; I fattori predisponenti; I fattori precipitanti; I fattori influenzanti; La modalità suicidaria; Il suicida non è comunque classificabile).

Potrebbero interessarti anche