La certificazione delle competenze nelle PMI

Adriano De Vita

La certificazione delle competenze nelle PMI

Il concetto di competenza contiene notevoli elementi di novità rispetto ai modi abituali di pensare alla capacità di lavoro, ma la maggior parte dei tentativi di darne un quadro concettuale chiaro è ancora approssimativo. Questo testo propone una distinzione tra la capacità di utilizzare gli strumenti del proprio lavoro in modo tecnicamente corretto e la capacità di dare senso e valore al proprio lavoro attraverso la comprensione dei contesti operativi concreti.

Edizione a stampa

33,50

Pagine: 224

ISBN: 9788846435309

Edizione: 1a edizione 2002

Codice editore: 561.241

Disponibilità: Discreta

L'idea di competenza è impegnativa perché una riflessione su di essa mette subito in luce, per contrasto, la "banalità organizzativa" in cui la maggior parte di noi passa la sua vita.

È un'idea figlia delle trasformazioni più recenti che hanno investito le società avanzate: la comparsa dei knowledge workers, la fine del posto a vita, le organizzazioni reticolari, la globalizzazione, ci spingono a pensare alle capacità di lavoro e di cittadinanza in modi diversi rispetto al passato. Per tutto questo le idee di posto, funzione, mansione, qualifica, ruolo, non sembrano più adeguati e soprattutto l'idea del lavoro come "fatica sotto costrizione". Del resto anche le idee nuove invecchiano rapidamente. Non abbiamo ancora fatto in tempo ad abituarci all'idea di cambiare lavoro varie volte nel corso della vita che anche questa prospettiva ci pare superata. Ora l'immagine più adatta è forse quella del lavoratore "a portfolio" che porta con sé l'album delle sue capacità, atteggiamenti, esperienze, motivazioni e con questo negozia continuamente il valore economico di sé stesso, perché in fondo è di questo che si tratta.

Il concetto di competenza contiene notevoli elementi di novità rispetto ai modi abituali di pensare alla capacità di lavoro, ma la maggior parte dei tentativi di darne un quadro concettuale chiaro è ancora approssimativo e tende a ricondurlo a concetti noti rivestiti di parole nuove. Prevale quasi sempre in questi tentativi una logica di programmazione e controllo dell'azione umana, che mescolando saperi tecnici e burocrazia, non si stacca mai dall'idea che le persone al lavoro siano oggetti passivi e spersonalizzati, infinitamente plasmabili e sempre disponibili.

Questi testo propone invece un concetto di competenza fondato sulla distinzione tra la capacità di utilizzare gli strumenti del proprio lavoro in modo tecnicamente corretto e la capacità di dare senso e valore al proprio lavoro attraverso la comprensione dei contesti operativi concreti. La piena valorizzazione della persona come essere vivente e quindi soggetto attivo in grado di valutare, comprendere, decidere, assumersi responsabilità è il concetto di base che rende possibile l'idea stessa di competenza.

Solo in questo caso parliamo di competenze in senso stretto e si fa strada l'idea che si tratti di un insieme di abilità di natura metacognitiva.

Tutto il percorso di messa a punto e scoperta del potenziale innovativo del concetto di competenza viene reso esplicito attraverso il racconto di un progetto pilota, promosso dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Veneto, che ha come scopo la realizzazione e il collaudo di procedure operative per la certificazione delle competenze utilizzabile nell'ambito del sistema della formazione professionale e adeguato alle particolarità delle piccole e medie imprese.

Adriano De Vita è uno psicologo che da molti anni opera come formatore prevalentemente nel campo della formazione professionale. Collabora regolarmente, come consulente, con alcune delle maggiori associazioni di imprenditori e con alcune università, specialmente nel campo della progettazione di interventi complessi, progetti europei, sviluppo metodologie innovative. Ha svolto il ruolo di responsabile scientifico del progetto sulla certificazione delle competenze per conto di kairòs S.p.A., società di consulenza di cui è partner. Ora si occupa prevalentemente di nuove tecnologie intese come strumento di apprendimento e di progetti di formazione web - based. È contattabile al seguente indirizzo: adv@shineline.it

Indice.

Introduzione

(Le scelte di metodo; Il campo di interesse; Il valore economico delle competenze; Qualifiche e competenze; Gli scopi della certificazione delle competenze)

Il progetto pilota

(La formulazione iniziale del progetto; Obiettivi dell'attività di certificazione delle competenze; Destinatari e aree d'intervento; Contenuti, metodologie e strumentazioni; Ricadute, condizioni di fattibilità e fasi di attuazione)

Modelli e logiche di riferimento

(Il modello analitico-meccanicista; Definizione di competenza; Tipi di caratteristiche o competenze; La logica causale; Il criterio di misura della performance; L'approccio cognitivista; Il concetto di competenza (o professionalità); La competenza nel suo insieme; Formazione alla competenza; La psicosocioanalisi; L'organizzazione adeguata; Il ruolo; La difficoltà del lavoro; Nuove prospettive: complessità e algoritmi genetici; Sorvegliare e punire o stimolare e regolare?; I sistemi viventi; Il sistema della formazione)

Il nostro modello e i metodi operativi

(Il concetto di esperienza nel lavoro; Il focus group; L'intervista biografica di ruolo; La conduzione dell'intervista; L'ascolto; Il "secondo sguardo"; Orientamenti operativi)

L'analisi dei ruoli

(Il quadro di sintesi; Obiettivo primario; Compiti fondamentali; Relazioni e casi critici; Due interviste; Intervista a Sara (office); Intervista a Maria)

I ruoli analizzati

(La segreteria organizzativa; L'acconciatore)

La sperimentazione

(Competenza. La nostra definizione; Valutatori o valorizzatori?; Tool-kit acconciatura; Un racconto; Un fumetto; I filmati; Tool-kit office automation; Riproduzione di un documento per uso legale; Uso integrato di videoscrittura e foglio di calcolo; I criteri di giudizio; I risultati della sperimentazione; I responsabili regionali; Gli intervistatori; I valorizzatori; Le segreterie organizzative; I partecipanti alle prove di valutazione)

Conclusioni

(Gli scarsi livelli di competenza rilevati; Responsabilità e validità dei giudizi; L'utilizzabilità del metodo; Utilizzabilità nella formazione; Utilizzabilità nell'orientamento; Utilizzabilità nella valutazione delle competenze implicite; La politica delle competenze; La competenza atteggiamento e metacognizione)

Appendice I. Alcune esperienze specifiche

(L'NCVQ e l'APL inglesi; Il National Council for Vocational Qualifications (NCVQ); L'Assessment of Prior Learning (APL); La Validation des Acquis Professionnels (VAP) in Francia; Ricerca CFR-ODISSEO 1994-95; Ricerca Federcomin 2000)

Appendice II. Apprendimento informale

(Il carattere dell'apprendimento; Requisiti metodologici; Requisiti istituzionali e politici; Esperienze nazionali ed europee; Come si può individuare, valutare e riconoscere l'apprendimento non ufficiale?)

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