Diseguali per legge.

Elisa Pazè

Diseguali per legge.

Quando è più forte l'uomo e quando è più forte la donna

Il lungo cammino verso la parità fra i sessi dall’unità d’Italia in poi. Il libro fa il punto sulle disparità residue, nelle leggi e nella vita quotidiana. Alcune sono giustificate, altre devono ancora essere superate.

Edizione a stampa

22,00

Pagine: 272

ISBN: 9788820452124

Edizione: 1a edizione 2013

Codice editore: 1420.1.152

Disponibilità: Buona

Pagine: 272

ISBN: 9788820461836

Edizione:1a edizione 2013

Codice editore: 1420.1.152

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Pagine: 272

ISBN: 9788820461850

Edizione:1a edizione 2013

Codice editore: 1420.1.152

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: ePub con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Diseguali per legge costituisce un ossimoro ed evidenzia un paradosso.
Mentre - secondo la Costituzione - tutti i cittadini sono eguali senza distinzione di sesso, in talune situazioni la legge tratta ancora diversamente uomo e donna, mantenendo o introducendo diseguaglianze. La donna non può trasmettere il proprio cognome ai figli e non può risposarsi subito se resta vedova; l'uomo non può impedire l'aborto o chiedere di essere messo agli arresti domiciliari per potere fare il padre.
Anche i congedi di maternità e paternità, le mutilazioni genitali, la prostituzione e altri aspetti della vita familiare e lavorativa sono oggetto di differenti discipline.
E poi ci sono le quote rosa. Il problema però non è solo di leggi.

"Soprattutto è rimasto fortissimo, in certi casi fino a oggi, lo scarto fra i diritti ufficialmente riconosciuti dalla legge (alle donne) e l'abitudine di aggirarli nella prassi...
La diseguaglianza sancita per legge, insomma, è solo una delle forme in cui si materializza una asimmetria più profonda a cui tutte le società conosciute, prima della nostra, hanno creduto in modo pressoché automatico. Ce n'è abbastanza per ricordarci che intervenire sulla lettera della legge è importantissimo, sì, ma non interamente sufficiente per produrre e garantire l'eguaglianza. Ma soprattutto ce n'è abbastanza per farci riflettere, con stupore, ammirazione e anche trepidazione, all'incredibile audacia che la nostra società ha manifestato nel tardo Ventesimo secolo, decidendo di rimuovere totalmente qualunque relitto giuridico di quella disuguaglianza che tutti i nostri antenati per millenni hanno considerato naturale." (Dalla Prefazione di Alessandro Barbero)
Questo libro ripercorre il lungo cammino verso la parità fra i sessi dall'unità d'Italia in poi e fa il punto sulle disparità residue, nelle leggi e nella vita quotidiana. Alcune sono giustificate, altre devono ancora essere superate.

Elisa Pazè, magistrato, si è occupata in diverse pubblicazioni di tematiche attinenti alle relazioni familiari e alle politiche di genere, quali l'attribuzione del cognome materno, l'adozione da parte delle persone non sposate, la regolamentazione giuridica della famiglia di fatto e le quote rosa nella sfera della rappresentanza politica.



Alessandro Barbero, Prefazione
Parte I. Un po' di storia
Le diseguaglianze prima della Costituzione
La partecipazione alla vita pubblica: le donne non possono votare; La condizione delle donne sposate; La condizione delle zitelle; La condizione delle donne lavoratrici)
Il principio di eguaglianza secondo la Costituzione
(L'eguaglianza senza distinzione di sesso; Le deroghe costituzionali al principio di eguaglianza fra uomo e donna)
Le eguaglianze raggiunte dopo la Costituzione
(La faticosa attuazione dei principi costituzionali; L'accesso alle cariche e agli uffici pubblici; La condizione delle donne sposate; Le donne possono fare i lavori da uomo e devono essere trattate allo stesso modo; L'istituzione di organismi di controllo sulla attuazione del principio di parità fra i sessi)
Parte II. Il corpo delle donne e degli uomini
La circoncisione è lecita, la clitoridectomia no
(Le mutilazioni interne dell'apparato genitale maschile e femminile; Le mutilazioni esterne dell'apparato genitale maschile e femminile; Le ragioni contrarie all'incriminazione autonoma delle mutilazioni genitali femminili; Le ragioni a favore dell'incriminazione autonoma delle mutilazioni genitali femminili)
L'uomo non può impedire l'aborto
(Gli interessi in gioco; I soggetti della procedura abortiva; L'uomo ha diritto di essere risarcito? O può almeno chiedere la separazione con addebito a carico della moglie?; È giusto rimettere la scelta abortiva solo alla donna?; È giusto che l'uomo possa non essere consultato?)
La prostituzione maschile è meno grave
(La prostituzione delle donne e dei minori all'epoca dei bordelli; L'attuale considerazione penale speciale della prostituzione maschile)
Parte III. La vita familiare e sociale delle donne e degli uomini
La donna assume il cognome del marito e non trasmette il cognome ai figli
(L'utilizzo del cognome del marito; L'impossibilità per la donna sposata di trasmettere il proprio cognome ai figli; La trasmissione del cognome fuori della famiglia legittima; Un sistema da modificare)
Le disparità familiari minori
(La donna vedova o divorziata non può risposarsi subito; La donna ha un termine ristretto per promuovere il disconoscimento della paternità)
La donna che ha figli non va in carcere
(Dagli istituti religiosi e assistenziali ai carceri femminili; La necessità di salvaguardare il rapporto fra i genitori incarcerati e i figli; Gli strumenti di tutela dei figli con madre o padre incarcerati; Quando la concessione dei benefici al genitore condannato o incarcerato non giova ai figli; Il trattamento differenziato fra uomo e donna)
La donna non può diventare sacerdote
(La donna non accede agli ordini sacri; Le altre incapacitazioni per la donna; Le motivazioni del no al sacerdozio femminile; Le spiegazioni del no al sacerdozio femminile; Si arriverà al sacerdozio femminile?)
Parte IV. Il lavoro delle donne e degli uomini
I lavori vietati o diversamente disciplinati per le donne
(I lavori vietati in assoluto alle donne; I lavori non consentiti durante la gravidanza; La protezione delle lavoratrici da infortuni e malattie professionali)
La cura dei figli: i congedi per maternità sono obbligatori, quelli per paternità no
(Dall'astensione per maternità ai congedi per maternità e paternità; I congedi per maternità; Il congedo di paternità; Il congedo parentale; Il congedo di maternità e di paternità in caso di adozione o affidamento: anche l'uomo può stare a casa se la donna è d'accordo; Riposi, permessi, congedi per malattia; Entra in scena il padre, ma diminuiscono i servizi)
La fine del rapporto di lavoro: le neo-mamme non possono essere licenziate
(La patologia: il licenziamento; La fisiologia: il pensionamento)
Parte V. L'ultima frontiera dell'eguaglianza: le quote rosa
Le quote rosa nelle imprese
(Le azioni positive in genere; La tipologia delle azioni positive; Pro e contro le azioni positive e le quote rosa)
Le quote rosa nelle istituzioni
(L'introduzione delle quote rosa nella sfera politica; Le quote rosa fra principi costituzionali e comunitari; I limiti delle quote rosa; Alcune considerazioni di carattere politico)
Postfazione.

Contributi: Alessandro Barbero

Collana: La societa' / Saggi e studi

Argomenti: Diritto, giustizia - Studi di genere

Livello: Saggi, scenari, interventi

Potrebbero interessarti anche