In una società che vuole sempre più conoscere se stessa il lavoro della Dautriat ha una sua collocazione come manuale di particolare concretezza.

Si rivolge a tutti coloro - studiosi e tecnici aziendali - che, in settori i più disparati, debbono impiegare la tecnica del questionario per effettuare la raccolta dei dati loro indispensabili per condurre una ricerca, approfondire la conoscenza di un determinato fenomeno, assumere delle decisioni direzionali: sociologi, psicologi, ricercatori motivazionali, pubblicitari, esperti di marketing, in relazioni pubbliche, in problemi di personale, in relazioni industriali, ecc.

Nel campo aziendale, il questionario rappresenta lo strumento più frequentemente usato nelle ricerche sui prodotti, sulla clientela, sui rivenditori, sulla concorrenza, sui dipendenti, sull'immagine dell'azienda, sulla pubblicità, ecc. e la validità dei risultati ottenuti tramite questa indagine dipende in larga misura dall'abilità con cui si è saputo impiegare la tecnica del questionario.

Nel campo delle scienze dell'uomo in generale e della sociologia in particolare, l'importanza del questionario non è minore. La circolarità del metodo scientifico, come è attuata dai ricercatori e teorizzata dagli epistemologi, richiede una sempre più intima connessione tra teoria e osservazione.

Le tecniche di rilevamento dei dati non sono il metodo sociologico, ma occupano nel suo ambito un posto di rilievo, così come il cannocchiale nell'astronomia o il microscopio nella biologia. Molte difficoltà della teorizzazione sociologica sono dovute all'imprecisione con cui si raccolgono i dati empirici.

Per questo motivo, il volume della Dautriat, che illustra come preparare e somministrare un questionario, è un'opera preziosa. Raccogliere dati sociologici precisi a nulla serve se non si sanno utilizzare poi tali dati entro ipotesi di lavoro più o meno strutturate. Ma a nulla serve avanzare brillanti ipotesi di lavoro se poi non si hanno gli strumenti sufficientemente raffinati per convalidarle od invalidarle.