La questione del simbolo nella teoria e conseguentemente nella clinica psicoanalitica ha avuto un destino contraddittorio. È stata difatti trattata come un argomento di primaria importanza ed insieme trascurata nella sua straordinaria portata. Il simbolo è stato in effetti visto, prima dello sviluppo della scuola kleiniana, come un ostacolo nevrotico e successivamente addirittura come il motore principale dello sviluppo psichico infantile.

Questo capovolgimento ha in effetti trascurato comunque un'indagine più meditata sul concetto stesso di simbolo accettandone di fatto una sua riduzione a quello di segno.

La concezione invece che del simbolo si può trarre dalle culture che hanno dato origine alla civiltà occidentale, ci consente di ripercorrere la storia di questo concetto nella teoria psicoanalitica secondo un taglio assai diverso da quello, o da quelli, prima indicati.

L'aiuto che viene da pensatori come Bion e Lacan risulta di straordinaria portata ai fini della comprensione di una questione che, nella sua essenza, viene ripresa nel suo aspetto più drammatico nell'espressione di san Giovanni della Croce dalla quale prende il titolo il volume.

Adriano Voltolin (Milano, 1946) vive e lavora a Milano. È Direttore Scientifico dell'Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica di Sesto San Giovanni (Milano). Autore di numerose pubblicazioni riguardanti la teoria psicoanalitica, per FrancoAngeli ha pubblicato, insieme ad altri, Le domande di genitori e figli. Consultazione e psicoterapia nel servizio pubblico (1996) ed ha curato il volume Elogio della psicoanalisi (1996). Collabora inoltre a riviste sia di carattere più strettamente scientifico che politico-culturale.