Un insegnante quasi perfetto

Filippo Pergola

Un insegnante quasi perfetto

Ascoltare la relazione per crescere insieme

I rapporti tra insegnante e allievo sono un terreno sotto il quale corrono fiumi carsici di messaggi affettivi inconsci. Il volume, esplorando i codici affettivi materno e paterno che si esprimono nella funzione docente, propone metodologie per l’elaborazione del burnout e la risoluzione dei conflitti educativi che generano impasse.

Edizione a stampa

29,00

Pagine: 270

ISBN: 9788835106418

Edizione: 3a edizione, nuova edizione 2020

Codice editore: 1305.239.2

Disponibilità: Discreta

Pagine: 270

ISBN: 9788835103677

Edizione:3a edizione, nuova edizione 2020

Codice editore: 1305.239.2

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Pagine: 270

ISBN: 9788835103684

Edizione:3a edizione, nuova edizione 2020

Codice editore: 1305.239.2

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: ePub con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Ogni giorno, entrando a scuola, l'insegnante si trova all'interno di reti di gruppi in cui circolano ansie e desideri, angosce e sogni, conflitti e speranze. Come può affrontare le tante problematiche che si creano con l'allievo, con la classe, con i genitori degli studenti, con i colleghi e con la complessa società?
Il rapporto con l'allievo è affettivo prima che intellettivo: le emozioni sono le guide e le organizzatrici della mente. È indispensabile che ciascuno degli attori della scena scolastica comprenda ciò che si agita sia nella propria mente che in quella altrui, così da arrivare a percepire quel fiume carico di messaggi inconsci che configura il gruppo-classe come una mente unica di cui fa parte lo stesso conduttore.
Oltre ad un'approfondita analisi delle problematiche che l'insegnante si trova a dover affrontare, il volume propone anche delle metodologie di gruppo come spazio per pensare pensieri e affetti (propri e altrui), per fare i conti con gli scheletri nell'armadio, per integrare zone d'ombra, per intuire nuovi significati e conoscere così se stessi attraverso la relazione con l'altro. L'insegnante, in questo modo, potrà operare una "cura", contribuendo a "metabolizzare" quei contenuti mentali che hanno creato smarrimento e blocco negli allievi o in se stesso (burnout), riuscendo a compiere interventi risolutivi su misura rispetto a BES, DSA, genitori e anche colleghi.
Educare è cosa di cuore e quel che più conta è insegnare a vivere: allenare alle incertezze, alle competenze per fronteggiare la complessità dell'esistenza, alla "sim-patia" per tutte le forme di vita, espandendo il proprio senso di comprensione e di punti di vista come antidoto per tutte quelle "patologie sociali" che ci affliggono.
Gli insegnanti si ritrovano sovente allievi dall'identità liquida e camaleontica, con un "Io" spesso tanto ipertrofico quanto fragile. Cresciuti come "bambini sovrani", senza i sacrosanti "limiti", sviluppano eccessiva assertività, che poi porta, paradossalmente, a impotenza, vergogna e angoscia sociali, da cui apatia, dipendenze, condotte suicidarie, disturbi alimentari, iperattività, rabbiosità.
Rimane l'insegnante ad arare e seminare il campo di giovani menti, con autorevolezza ed empatia, per far vivere la scuola nel suo significato originario di "tempo libero per sé", facendo sentire ogni allievo un "committente", cittadino del mondo consapevole e attivo, riacceso di desiderio e speranza. Così, ogni insegnante può operare una clinica del sociale, cambiando il mondo... un allievo alla volta.

Filippo Pergola, psicoterapeuta analista individuale e di gruppo, presidente dell'Associazione di Psicoanalisi della Relazione Educativa (APRE), docente di Psicologia dello sviluppo e dell'educazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, ha fondato l'International Journal of Psychoanalysis and Education e la Scuola di PolisAnalisi per la specializzazione in psicoterapia. Tra le numerose pubblicazioni, per i nostri tipi ricordiamo: Alla ricerca delle in-formazioni perdute; PolisAnalisi.

Introduzione
Il Big Bang dell'apprendimento
(Apprendere come esperienza emotiva; Codici affettivi e funzione insegnante)
Il teatro dell'inconscio in classe
(Il controtransfert dell'insegnante; Un faro per sim-patizzare; Il transfert dell'allievo; Giochi segreti; Il gruppo classe; L'istituzione)
L'insegnante allo specchio
(Aspirazioni: tra Eros e Thanatos; Ammirato e invidiato, giudice e autorità; L'insegnante sostituto genitore?; Le paure dell'insegnante; Ostilità e rivalità antiche e nuove)
Un mulino per i bisogni educativi speciali
(Una visione sovversiva; La gomma magica; L'insegnante e l'allievo con BES; L'insegnante di sostegno)
Gruppi per uscire dalla caverna
(Il gruppo; Il prisma dei Gruppi Balint; Il gioco psicodrammatico)
Conclusione. Per una metamorfosi dell'educazione
Appendice
Bibliografia.

Contributi: Edoardo D'Orazio, Leonardo Seidita, Giorgio Soverchia

Collana: Strumenti per il lavoro psico-sociale ed educativo

Argomenti: Strumenti per insegnanti - Psicologia dell'educazione e dell'intervento a scuola - Valutazione, sostegno e riabilitazione nell'età dello sviluppo

Livello: Testi per insegnanti, operatori sociali e sanitari - Testi per psicologi clinici, psicoterapeuti

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